Chi siamo

Chi Siamo

Una passione nata nel 1989

Nel 1989 la famiglia Bellia – Naso fonda la sua prima attività ristorativa, in una splendida location storico-ericina.

Già dagli anni 90 propone ai propri clienti una cucina tipica siciliana leggermente rivisitata, alla ricerca di profumi e sapori che contraddistinguono la nostra terra.

Dopo anni di esperienza, costretti ad un cambio di location, nel 1997 trasformano la bottega di famiglia (ex chiesa di San Alberto) nell’attuale ristorante Osteria di Venere.
 
Cercano di soddisfare quanto più possibile i loro clienti, dalla pasta fresca fatta in casa, agli affumicati di pesce di propria produzione, selezionando accuratamente il prodotto da utilizzare.
La lista dei vini offre una vasta scelta di cantine siciliane.

CENNI STORICI SULLA NOSTRA LOCATION

CHIESA DI SANT’ALBERTO IN SAN GIULIANO AD ERICE

1765
Le origini
Nel 1765 il conte Francesco Hernandez, una delle figure piu’ rappresentative della storia di Erice, fondo’ una congregazione di laici intitolata a Sant’Alberto carmelitano in una casa situata sulla piazzetta di San Giuliano. Tale abitazione faceva parte in origine del palazzo considerato la casa natale del santo ed era di proprieta’ dei frati francescani che si erano insediati nel palazzo trasformato in convento nella seconda meta’ del XIV sec.
1774
Apertura oratorio
L’oratorio fu aperto nel 1774. Era a navata Unica con un altare sul quale era posta una statua lignea del santo.
1825
Nuova sacrestia
Nel 1825 fu aggiunta la sacrestia
1831
Restauro volta
Nel 1831 Eduardo Hernandez, superiore della congregazione, fece restaurare la volta.
1847
L'importanza della processione
La statua veniva portata in processione ogni anno anche se i carmelitani sostenevano che la cerimonia avrebbe dovuto essere una loro esclusiva prerogativa. Nel 1847 la diatriba rischio di far saltare l’annuale festivita’ ma la processione fu organizzata ugualmente da Hernandez che pago le spese, mentre un regio decreto dava diritto alla congregazione di usare per la festa l’effigie conservata nell’oratorio. Le acque dell’immancabile pozzo erano considerate un rimedio per le febbri, si raccontava che ogni anno alla vigilia del 7 agosto, giorno dedicato al santo, la sera il livello dell’acqua si alzava puntualmente per poi ritirarsi la sera dopo. La parabola discendente per questa piccola realta’ religiosa ericina comincio’ probabilmente quando nella meta’ del XIX sec. la famiglia Hernandez si trasferi’ a Trapani e il culto verso il santo comincio’ a scemare.
II guerra mondiale
Cambio d'uso
Prima della II guerra mondiale, l’ambiente fu utilizzato dai giovani dell’Azione Cattolica locale per poi diventare un’officina e un’autorimessa. Infine la diocesi vendette a privati.
1970
Acquisto della famiglia Bellia
Intorno al 1970 venne acquistata dalla famiglia Bellia, ormai spoglia di tutto quello che poteva identificarla come chiesa porto’ il Mastro Muratore Giuseppe Bellia a costruire la sua abitazione ed una bottega alimentare, per poi diventare interamente un’attivita ristorativa nella fine degli anni novanta
2015
Restauro della cantina sottostante
Nell’ottobre del 2015 ,dopo un serio restauro e ritornata in funzione la cantina sottostante, dove la storia ci racconta della nascita di Sant’Alberto carmelitano.

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